Traggo spunto da Desmond Morris, celebre etologo nonché scrittore di fama mondiale,  noto a molti per il suo libro “La scimmia Nuda” del 1967.

Questa volta però lo stimolo lo ricevo da un altro testo di Morris, “Il gatto – Tutti i perché”.

Mi sono soffermato con attenzione e riletto più volte il capitolo del comportamento sessuale di questi felini, e la parte che riporto di seguito mi ha suggerito una chiave di lettura che vorrei trasmetterti con il sorriso caro/a  lettore/lettrice, e invitare il maschietto uomo a porre più attenzione alla delicatezza e sensibilità della femminuccia donna.

La parte di testo è la seguente:

“Appena il maschio ha finito di accoppiarsi, cioè dopo soltanto pochi secondi, la femmina si volta di scatto e lo aggredisce, cercando di colpirlo selvaggiamente con le unghie e lanciando un grido di collera.

Così il gatto che sta ritraendo il pene e si sta allontanando deve farlo in fretta, altrimenti lei potrà ferirlo.

A differenza di molti altri mammiferi, il gatto ha il membro coperto da corte spine acuminate, e ognuna di queste è disposta con la punta rivolta verso il suo ventre. Questo significa che l’animale può inserire facilmente il pene, ma, quando lo ritrae, esso va a scorticare violentemente le pareti della vagina della femmina, causandole un intenso dolore. È per questo che la gatta reagisce con tanta rabbia quando il maschio si allontana da lei. Ma, naturalmente, quest’ultimo non ha scelta; non potrebbe cambiare la posizione delle “spine” neanche se lo volesse. Esse, infatti, sono fisse e, peggio ancora, più è virile il maschio, più sono grosse. Quindi, il gatto più dotato sessualmente sarà quello che farà soffrire maggiormente la femmina.

Questo può sembrare un aspetto alquanto bizzarro e sadomasochistico, ma ha una sua particolare ragione BIO-LOGICA.

Le gatte ovulano dopo l’accoppiamento.
Nella donna che non è gravida, l’ovulazione avviene a intervalli regolari, indipendentemente dal fatto che lei abbia avuto o meno dei rapporti con un uomo. Le vergini, per esempio, ovulano un mese dopo l’altro. Nelle gatte, invece, il fenomeno è diverso. Quelle che non hanno mai avuto rapporti con il maschio non ovulano affatto e le altre ovulano soltanto dopo l’accoppiamento.

 

Ci vuole un pò di tempo (da venticinque a trenta ore circa) perché questo si verifichi, ma non ha alcuna importanza, dal momento che il periodo di calore intenso dura tre giorni e quindi la gatta sta ancora avendo rapporti sessuali quando comincia l’ovulazione. Il forte dolore e il conseguente shock che la gatta prova nel momento in cui il primo partner ritrae il pene spinoso danno inizio al processo di ovulazione. Sulla femmina questo atto doloroso agisce un pò come uno “starter” che mette in moto il suo sistema riproduttivo. “

Desmond Morris

 

 

In un certo senso, non è sbagliato definire “masochista” una gatta in calore, perché mezz’ora dopo avere sofferto in seguito al primo rapporto, è di nuovo disposta ad accoppiarsi, pronta a reagire di nuovo con collera e aggressività.

Considerando quanto male deve farle il pene coperto di “spine“, è evidente che in un contesto sessuale esiste un tipo di dolore che non provoca le solite reazioni negative.

 

Caro lettore,

RICORDATI CHE NON SEI UN GATTO!!!

Abbiamo caratteristiche comuni è vero, ma NON hai le spine sul pene.

Non è necessario e biologicamente sensato  ferire una donna perché inizi il suo processo fisiologico che le consentirà di essere anche Madre.

Non è necessario neanche ferire una donna perché diventi Madre in fretta…

La Natura ha in sé tutti i codici giusti e sensati finalizzati ad attivare il corpo e le sue meravigliose funzioni al solo scopo di agire nella direzione utile ed evolutiva a nutrire correttamente l’anima che lo incarna.

 

 

Federico Franco