Prima di rispodere alla domanda che viene spontaneamente da farsi dopo aver letto il titolo dell’articolo, COME PLACHIAMO I NOSTRI CRITICI O ATTACCANTI?, vorrei proporne un’altra da farsi come prima: QUANDO CI SENTIAMO SOTTOMESSI?
Quando percepiamo che qualcuno o una situazione è troppo più grande di noi, superiore a noi e più forte, a cui di fatto dover sottostare…
Secondo DESMOND MORRIS, quando un uomo è minacciato d’attacco ha ben cinque alternative: combattere, fuggire, nascondersi, chiedere aiuto o tentare di placare l’assalitore.
Se l’assalitore è percepito come troppo forte, non possiamo fuggire o nasconderci da nessuna parte, e non possiamo chiamare nessuno che corra in nostro aiuto.
L’unica possibilità è quella di placare l’assalitore, ma COME?
Manifestando una serie di comportamenti di sottomissione che al di là delle varie e possibili sfacettature hanno come comune scopo quello di esprimere all’assalitore che siamo completamente inermi, e che quindi non ne vale la pena attaccarci, siamo già piegati e a testa bassa, ci comprimiamo, accartocciamo su noi stessi, si chiude lo stomaco!!!
Riprendendo le parole di MORRIS: “Presentando un quadro di sconfitta immediata, si evita il processo fisicamente lesivo di venire effettivamente sconfitto”.
Federico Franco.