E’ oramai noto, che lo Sguardo è una delle azioni esistenziali,  sensoriali e percettive più utilizzata dall’essere umano.

Ma non è noto a tutti l’atteggiamento dello Sguardo e il suo Senso Biologico.

Comunemente uno Sguardo può essere percepito ed interpretato come triste, spaventato, stanco, felice, gioioso, brillante, intenso, ecc… ecc…

Non è questo lo spazio giusto per approfondire quanto scritto sopra, per cui mi limiterò a prendere in considerazione due sole qualità, tra le tante che lo Sguardo può manifestare, e dalle quali poter trarne il senso biologico, e sono “DIRETTO” e “DEVIATO”.

Sono caratteristiche sulle quali mi ha fatto soffermare il celebre etologo Desmond Morris.

Morris sostiene che uno Sguardo DIRETTO, indica sentimenti intensamente attivi d’amore, rancore o paura, mentre uno Sguardo DEVIATO, è connesso alla timidezza, alla superiorità casuale o alla sottomissione.

Cito di seguito le sue testuali parole:

Poiché fondamentalmente esistono soltanto due tipi di sguardi – guardare e non-guardare – sta alle espressioni facciali segnalare da quale delle tre emozioni principali – amore, rabbia, o paura – sia ispirato l’atteggiamento dello sguardo. Nelle situazioni descritte, fortemente emotive, tali espressioni saranno incontrollate e inequivocabili, ma si tratta di casi relativamente RARI”.

 

I casi di cui parla Morris non sono RARI, ma sono Inaspettati, sono quegli sguardi che nascono da situazioni che ci colgono in contro piede e ci mettono in allarme, tutte quelle situazioni che NON possiamo mediare mentalmente facendo “buon viso a cattivo gioco”…

Prendiamo il caso di due innamorati che sperimentano per la prima volta le intense emozioni dell’attraziore reciproca:

la loro timidezza inizialmente li porterà a guardarsi reciprocamente con Sguardi molto brevi (DEVIATI), molti dei quali punteranno il pavimento o lanceranno occhiate in direzioni opposte (DEVIATI), poi man mano che passa il tempo si avranno Sguardi più tranquilli distesi e soprattutto che fisseranno gli occhi dell’altro/a per un periodo maggiore (DIRETTI).

In questo caso gli Sguardi DEVIATI serviranno per proteggere la nostra integrità, e verificare se possiamo sbilanciarci ad andare a conoscere la persona che ci ha così “bruscamente” colpito, mentre gli Sguardi DIRETTI saranno necessari e utili ad essere più incisivi in merito al contenuto emotivo che stiamo esprimendo e tentando di comunicare all’altro/a.

 

Per contro adottiamo Sguardi DEVIATI e Sguardi DIRETTI in tutti quei momenti  in cui l’elemento dominante non è l’AMORE, ma la posizione sociale. Mi riferisco a tutte quelle situazioni in cui un individuo è minacciato e sottomesso da un altro individuo percepito più forte, appartenente ad un rango superiore, insomma a cui sottostare.

Chi minaccia manifesterà uno Sguardo DIRETTO carico di rabbia e aggressività, e chi invece si sottometterà esprimerà il suo stato attraverso uno Sguardo DEVIATO, occhiate rapide e insicure e rivolte verso il pavimento.

Di fatto il primo adotta Sguardi DIRETTI con l’intenzione di dominare e difendere il suo territorio, il secondo deve contenere il suo rancore e DEVIARE lo Sguardo per evitare una lotta, o per manifestare la sua tacita sottomissione.

Ma la magnificenza di Madre Natura non ha limiti, e visto che gli esseri umani da migliaia di anni si impegnano in incontri verbali faccia a faccia, i segnali trasmessi dalla direzione dello Sguardo e dal suo Atteggiamento sono diventati particolarmente importanti per la nostra specie, tanto che Madre Natura per affinare questo scopo, cioè per rendere più cospicua la direzione dello sguardo, ha sviluppato quella caratteristica peculiarmente umana che è il “bianco” degli occhi. I nostri parenti più prossimi come gli scimpanzé, sprovvisti del dono della parola, ne sono privi.

 

Federico Franco