James Hillman (psicoanalista, saggista e filosofo statunitense) sosteneva che per Crescere è necessario Discendere.

Con la  “Teoria della Ghianda“, ampliamente trattata e spiegata da Hilmann nel suo celebre libro “IL CODICE DELL’ANIMA“, l’autore afferma:

Ciascuna Vita è formata dalla propria immagine, unica e irripetibile, un’immagine che è l’essenza di quella vita e che la chiama a un destino. In quanto forza del fato, l’immagine ci fa da nostro genio personale, da compagno e da guida memore della nostra vocazione”

E la Ghianda? Nella Ghianda, presente da sempre nella profondità di ognuno di Noi, è contenuto il Daimon, che per dirla di nuovo con le parole di Hillman:

“Il Daimon svolge la sua funzione di promemoria in molti modi. Ci motiva. Ci protegge. Inventa e insiste con ostinata fedeltà. Si oppone alla ragionevolezza facile ai compromessi e spesso obbliga il suo padrone alla devianza a alla bizzaria, specialmente quando si sente trascurato o contrastato.”

il Daimon è per tutti Noi quella parte immortale, che non ci abbandona mai, quella parte che è strettamente legata ed informata da sempre dell’unicità e grandezza del suo padrone, ovvero l’Individuo che incarna.

Il Daimon è la nostra bussola interiore. E’ il Daimon che ci guida attraverso le numerosissime esperienze che vivremo attraverso il nostro fedele Bio-Veicolo (comunemente chiamato Corpo) su questo piano. Fidarsi di Sè, di quello vero però, è la ricetta per scoprire la magia della Nostra Vita, e comprenderne pienamente il significato.

Per permettere che tutto questo avvenga è necessario Crescere, e concordo pienamente con Hillman quando afferma che Crescere significa Discendere.

La scala che sale al cielo come simbolo di progresso spirituale ha una antica origine. Ebrei, greci e cristiani hanno tutti assegnato uno speciale valore a ciò che sta sopra, e la moralità occidentale, la cui bussola è fortemente attratta dallo spirito, tende a situare tutte le cose migliori in alto e le peggiori in basso. La teoria di Darwin per cui l’uomo “discende” dalla scimmia è diventata nella nostra testa, “l’ascesa” dell’uomo. Ogni povero emigrante poteva salire nella scala sociale così come i palazzi con i loro ascensori salivano ai piani più alti, e più costosi. La lavorazione industriale di materie prime del sottosuolo (carbone, ferro, rame, petrolio) faceva salire il valore economico delle materie stesse, nonchè il potere economico di chi le possedeva, semplicemente cono lo spostamento da sotto a sopra. E oggi, l’idea della crescita verso l’alto è ormai diventata un luogo comune biografico. Essere adulti è essere grandi, avere raggiunto l’altezza definitiva. Questo, però, è solo uno dei modi in cui si può parlare della maturità, il modo eroico.”

Apparentemente quanto scritto sopra sembra più vero che mai. Chi di prima battuta si sofferma a pensare che forse il modello culturale proposto sia incompleto?

Se proviamo ad immaginare lo sviluppo e la crescita di una pianta, di un bambino, di un cucciolo e persino di una casa, facilmente il nostro condizionato e ossidato “modus pensandi“, ci porta velocemente alla deriva mostrandoci una serie di immagini che contemplano solo una crescita ascensionale, verso l’alto, verso il cielo, l’infinito.

Di nuovo Hillman:

Le piante infatti, dalla piantina di pomodoro all’albero più elevato, mentre si innalzano verso la luce, affondano e ramificano sempre più le loro radici. Ciò nonostante, le metafore che usiamo per le nostre vite vedono quasi esclusivamente la parte aerea della crescita dell’organismo.

“Sorge il dubbio che nel modello ascensionale (colonna portante del sistema sociale occidentale moderno) ci sia qualche importante omissione. Di norma, veniamo al mondo con la testa in avanti, come se ci tuffassimo nello stagno dell’umanità. E nella testa c’è un punto molle, attraverso il quale, secondo la tradizione del simbolismo del corpo, l’anima del neonato continua a ricevere l’influsso delle sue origini”. Del suo Daimon?…

Oggi, grazie al modello delle 5 leggi biologiche scoperte dal Dott. R.G.Hamer, sappiamo come la nostra Bio-Logia ci parli per mezzo del Corpo, e come attraverso la sua maestosa semplicità, arricchisca il concetto di “Crescita nel Discendere” portando alla Luce l’importanza che il contatto ha per l’Essere Umano.

Il contatto con il branco è fondamentale percepirlo come garante della propria sicurezza, senso di appartenza, la possibilità di seguire la propria unicità un giorno, da Adulti e Discesi, con la piena e totale fiducia in Sè Stessi.

Le 5 leggi biologiche non possono essere comprese attraverso un modello sociale che propone un modello di crescita a senso unico come quello attuale della “Crescita nell’Ascendere“, perchè altrimenti si continuerà a credere che la Crosta Lattea si manifesta sulla Testa dei Neo-Nati perchè “hanno preso qualcosa” dal latte della Mamma, oppure perchè ne sono allergici.

Ancora una volta Madre Natura la sa più lunga dei suo Figli, e attraverso la sua Ghianda, informa i suoi Figli che la Crosta Lattea è la prima manifestazione del conflitto di separazione del bambino nato con il parto cesario.

E’ la soluzione biologica al percepito di perdita di contatto che il bambino aveva in grembo, e che nel venire al mondo lo ritrova non appena  si ri-avvicina alla madre e al suo seno per mangiare (nutrirsi d’Amore), risolvendo così il suo primo conflitto di separazione avvenuto con il parto. in fase attiva la pelle ulcera, e in fase di soluzione la pelle ripara e fa la crosta, in questo Lattea perchè è un contatto Sacro con l’Universo, non perchè il Latte è cattivo.

Ma questa volta voglio chiudere l’Articolo con le parole di Hillman, che ampliano quanto scritto sopra come fosse poesia:

“Il lento processo di chiusura della fontanella, il suo indurirsi in un cranio ermeticamente sigillato, segna la separazione da un invisibile aldilà e il definitivo arrivo quaggiù. Ci vuole un pò a Discendere. E un bel pezzo di Vita prima di reggersi in piedi.”

 

Federico Franco