Oggi, grazie al modello delle 5 leggi biologiche, sappiamo che la “malattia” è parte di un programma biologico sensato, e il suo manifestarsi è a valle di un processo bi-fasico che si esprime sempre in modo speciale e unico a seguito di uno shock (denominato da Hamer  DHS – Dirk Hamer Sindrome) che in base al Sentito Emotivo provato in quell’istante attiva i o il programma fisiologico giusto e necessario a far fronte all’evento che coglie l’individuo in contro piede. Non c’è Mente in quel frangente che possa controllare la situazione, c’è Biologia.

E’ il corpo, il nostro meraviglioso e perfetto Bio-Veicolo che gestisce il momento attraverso le strategie fisiologiche “vincenti” maturate e consolidate in miliardi di anni di evoluzione, e lo fa in modo automatico.

Viviamo uno shock (DHS) e il nostro organismo entra in una fase di attivazione speciale (CA), durante la quale i pensieri e l’emozione provati si congelano fino a quando (CL) non ci si sente di nuovo al sicuro, entrando nella fase essudativa (PCLa) all’interno della quale i sintomi prenderanno il sopravvento con lo scopo di comunicarci: Ok ce l’abbiamo fatta! Ora recuperiamo. Superata questa prima parte il corpo verifica attraverso una crisi epilettoide (CE) – una sorta di “giro di boa” del processo – che tutto sia andato bene e continua il recupero nella fase cicatriziale (PCLb) tornando poi alla normotonia.

E’ nella fase essudativa la PCLa che compaiono i Sintomi, i Segnali che il corpo esprime attraverso il dolore, l’infiammazione, la febbre, la stanchezza, il calo dell’appetito e tutte le specifiche manifestazioni a carico dei tessuti e organi che hanno lavorato in modo speciale nella fase precedente, quella attiva, la CA.

E’ in quel momento che la conoscenza delle 5 leggi biologiche ci aiuta a comprendere quello che è successo a monte, quello che abbiamo provato durante lo shock (DHS).

Ma è altrettanto vero che di fatto, la conoscenza delle 5 leggi biologiche ci permette anche di comprendere se siamo in una fase di attivazione, e questo può permetterci con sobrietà e lucidità di sapere se stiamo rientrando in un loop, o meglio, se stiamo recidivando e reiterando una situazione che non è consona per noi, per la nostra unicità e integrità.

Come? Attraverso la Presenza!!!

La Presenza non è un concetto spirituale, ma è una qualità insita nella nostra Biologia.

Percepiamo in prima battuta il Mondo attraverso i Nostri Sensi, olfatto, udito, gusto, tatto e vista.

Siamo “Esseri Sensoriali” per prima cosa, ed è attraverso la nostra Sensorialità e Sensibilità che riceviamo le informazioni provenienti dall’esterno. Solo successsivamente, attraverso la Ri-petizione andiamo a Consolidare le esperienze e creare le nostre memorie, all’interno delle quali spesso si trovano una miriade di informazioni, che nel loro insieme rappresentano il nostro Vissuto Personale.

E’ attraverso la Presenza che possiamo ascoltare i Segnali che ci fornisce il corpo in fase attiva (CA). Le mani e i piedi freddi, l’aumento del battito cardiaco, una sudorazione fredda,  i pensieri ricorrenti che invadono le nostre notti, impedendoci di dormire serenamente, la strizzata che avvertiamo a livello di pancia.

Ma allora è sufficiente fare attenzione a questo per poter comprendere?

NO!!!!, ma è un buon inizio imparare a porre attenzione a tutti quegli Stimoli che ci portano in uno stato di Attivazione Speciale.

Quante volte durante la nostra quotidianità ci capita di aprire una cartella di memoria, ripensare e visualizzare un evento passato che ci genera specifiche emozioni?

Ma chi o che cosa permette tutto questo? I nostri Sensi!!!!

A quanti di Noi capita di ascoltare una canzone, sentire un profumo, assaggiare un cibo, essere toccati in un certo modo, e tutto a un tratto essere catapultati in una zona di un più o meno remoto passato che ci appartiene?

Quante volte succede questo?

E quante volte il nostro stato emotivo cambia istantaneamente perchè ancorato ai nostri ricordi, impedendoci in quel momento di vivere il presente?

“Sei strano che cosa ti sta succedendo”?

“Non lo so, dev’essere questo luogo, questo odore, questi colori, ecc…”

“Ma va dai, finiscila…”

Eppure è proprio così.

Non dobbiamo affinare i Sensi, ma solo Ascoltarli più Attenta-Mente.

Solo attraverso la Presenza possiamo con il Tempo imparare a Scegliere, difronte ai costanti Bivi che la Vita ci pone davanti, il percorso più corretto da intraprendere.

La Presenza non si può Insegnare, ma solo Conoscere, come non si può guarire la Guarigione, ma solo Accompagnarla per tutto il Tempo che le occorre.

Possiamo solo Ri-cordarci che entrambe, sono da sempre parte di Noi Stessi.

 

Federico Franco